Nella mia adolescenzaci sono stati 2 computer che hanno segnato il rapporto con l’informatica: il Commodore 64 e il Commodore Amiga. Oggi vengono ricordati soprattutto per l’aspetto ludico, ma in realtà sono 2 computer che hanno segnato un la storia e l’evoluzione dell’informatica negl’anni ’80.
Il Commodore 64 è stato uno dei primi personal computer ad entrare nelle case e nei piccoli uffici, espandibile fino a quattro unità a disco con i floppy disk da 5″ e 1/4, utilizzato per gestire archivi con le anagrafiche dei clienti e per la videoscrittura.
Il Commodore Amiga invece ha avuto un ruolo diverso: è sicuramente stato un terremoto nel panorama informatico del tempo, quando la maggior parte dei PC erano XT basati sul 8088, macchine a 8 bit che potevano visualizzare al massimo 4 colori (vi ricordate le schede EGA), su cui girava l’MS-DOS (al tempo in versione 2.x o 3.x). Ecco invece arrivare un computer basato su un processore a 16 bit con un’architettura interna già a 32, affiancato da una serie di chip dedicati per l’audio e la grafica, in grado di arrivare a 4096 colori, con un sistema operativo già pensato ad oggetti, multitasking e totalmente grafico!
Sfortunatamente la Commodore scelse la via più facile, cioé quella di spingere sui videogiochi, invece di proporre pesantemente l’Amiga come un computer professionale: un bel respiro di sollievo da parte di tutti i grandi player del mondo x86! Nonostante questo, Amiga è stato capace di ritagliarsi una importante fetta del mercato business, in particolare per le applicazioni video e ancora oggi, a distanza di più di 20 anni, ci sono alcune televisioni regionali private che utilizzano Amiga come titolatrice grazie a soluzioni genlock efficienti ed economiche. Molti sviluppatori si sono dedicati a produrre software, spesso freeware o shareware, per Amiga al punto che nel 1992 Urban Dominik Müller realizzò e mise online il primo server ftp (gestito da un Amiga 3000UX) dedicato alla raccolta di questi programmi: nacque così Aminet, una raccolta di software gratuito che nel 1996 superò i 30.000 file diventando la più grande raccolta di software liberamente distribuibile disponibile on-line.
Se sono riuscito a trasmettervi un filo di eccitazione nel parlarvi di Amiga, forse vi potrà interessare leggere il racconto della storia di questo computer in maniera un po’ più completa sul sito amiga.it.
Fino al 1999 sono stato un discreto attivista nel mondo Amiga: ho collaborato allo sviluppo di un software per le reti fidonet (internet una volta non era così diffuso), ho partecipato ad un’associazione nata on-line per la traduzione di software per Amiga (ATO) e ho iniziato a raccogliere informazioni su schede hardware per Amiga con un progetto chiamato Amiga Hardware Gallery. Ho mantenuto i link a questo progetto, anche se non sono stati più aggiornati da diversi anni, così come anche il mio vecchio sito è ancora on-line, ma non aggiornato.
Per chi volesse cimentarsi con Amiga, è possibile scaricare un emulatore piuttosto completo, realizzato da una softwarehouse italiana, Cloanto; il prodotto si chiama AmigaForever ed è scaricabile dall’omonimo sito.