Tutti parlano di cloud, ma i server on-premise sono ancora molti e lo IaaS non è sicuramente la migliore strategia di adozione del Cloud. Ne è una conferma l’enorme rumore di fondo che le nuove strategie di marketing di VMware, ormai Broadcom a pieno titolo, stanno generando. Si moltiplicano i post e i video che evidenziano costi addirittura aumentati di 10 volte! Uno dei casi peggiori è legato alla scomparsa delle licenze VDI che obbligano ad acquistare le licenze per core. Moltissimi clienti si stanno attivando per cercare una “exit-strategy” e per questo volevo provare a valutare alcune opzioni.
Tornano alla mente una serie di prodotti di importanti vendor. Tra tutti spicca Microsoft con il buon vecchio Hyper-V: il vero tallone d’Achille di questo prodotto è sempre stato SCVMM, ma chiaramente versione dopo versione, anche lui ha guadagnato funzionalità e stabilità. Il prodotto conserva un interessante rapporto qualità/prezzo (Hyper-V è incluso con la licenza dell’OS, ma SCVMMM no) e Microsoft è comunque garanzia di supporto.
Ovviamente non posso non citare anche Citrix Hypervisor (che tutti conosciamo meglio come XenServer). Prodotto un po’ “arenato”, ma in grado di svolgere quel 20% di funzioni usate dall’80% degli utenti. Ottimo soprattutto per gestire i workload VDI, visto che la licenza era inclusa nelle diverse edizioni di Virtual Apps and Desktop: uso appositamente il tempo passato, ma non voglio spoilerare novità che arriveranno dalla seconda settimana di marzo. Personalmente ritengo che la più grande pecca di questo prodotto sia la scarsa integrazione e lo scarso supporto da parte di soluzioni di backup enterprise.
Tra gli emergenti spicca sicuramente Nutanix con AHV. Con la propria soluzione iperconvergente, disponibile anche su diversi cloud provider, Nutanix è diventato uno dei più “pericolosi” competitor di VMware. In Italia in particolare, grazie ad un’ottima campagna acquisti di risorse tecniche e commerciali, la soluzione diventa ancora più apprezzata. La vera difficoltà nella scelta di questa soluzione è che molti clienti (forse la maggioranza) devono migrare da una soluzione “classica” basata su host ESXi e storage “discreto”, solitamente connesso via FC, quindi l’hardware in datacenter non è facilmente adattabile ad una soluzione iperconvergente come quella proposta da Nutanix.
Esistono poi una serie di soluzioni di importanti vendor Linux, basati per lo più su Xen e KVM:
- SUSE Linux Enterprise Server
- Red Hat Virtualization/Enterprise Linux with Smart Virtualization
- Oracle VM Server/Oracle Linux
A questi si aggiungono ancora alcuni nomi che i boomer e nerd come me forse hanno già sentito:
- Virtuozzo Hybrid Server
- Sangfor HCI
- XCP-ng virtualization platform
- Proxmox Virtual Environment
Tutte queste soluzioni condividono alcuni limiti, almeno per chi come me pensa sempre a soluzioni VDI: non sono supportate per la gestione di cataloghi e pool partendo da una singola immagine. Inoltre resta sempre dolente il tema dei backup (anche se Veeam sta esplorando soluzioni come Proxmox: Veeam researching support for VMware alternative Proxmox as backup buyers fret about Broadcom).
Spero di avervi dato una piccola overview di alcune opzioni: vSphere continua ad essere sicuramente la soluzione tecnologicamente più completa e più supportata, ma la politica commerciale di Broadcom sta mettendo in sera difficoltà moltissime aziende. A questo si aggiunge che il mercato italiano, ricco di PMI che in confronto al mercato americano sono ancora più piccole, è sicuramente fuori dall’ottica strategica di un’azienda quotata in borsa e desiderosa di un ritorno dell’investimento dell’acquisizione di VMware.