La scorsa settimana VMware ha annunciato con un evento on-line l’imminente rilascio della nuova versione del suo prodotto di punta, vSphere 4.0, che in realtà non sarà disponibile (sia per il download che per l’acquisto) fino al 21 maggio.
In un suo articolo Alessandro Perilli, noto blogger su www.virtualization.info, ha analizzato e commentato la posizione di VMware.
Questo è il terzo annuncio della nuova piattaforma, già presentata al VMworld di Las Vegas nel 2008 e al VMworld Europe di Cannes nel 2009. VMware non parla più di Virtual Data Center Operating System (VDC-OS), ma di Cloud Operating System (Cloud OS), nome sicuramente più di effetto. Cloud computing anche per il mondo della PMI, nonostante il modello non sia esattamente calzante per quel tipo di realtà. Così anche il nuovo vSphere si moltiplica in versioni cercando di posizionarsi anche nel mercato dello small business (ESXi rsta gratuito, ma compaiono be 6 versioni diverse con funzionalità differenti).
Nonostante la volontà di entrare anche in realtà non enterprise ed il contesto economico non favorevole, VMware posiziona economicamente i suoi prodotto decisamente in alto, quasi a voler sottolineare la propria posizione di leader anche nel prezzo (d’altro canto Citrix ha sempre avuto lo stesso comportamento con XenApp), e quindi le versioni di taglio più basso in alcuni casi mancano di funzionalità presenti nelle versioni gratuite della concorrenza (in particolare il Live Motion).
E’ ormai evidente che il nuovo vSphere sarà una grossa evoluzione nel modello di virtualizzazione e ne è una conferma il fatto che ci vorranno diversi mesi per avere tutti i prodotti della casa di Palo Alto. vSphere non supporterà, almeno inizialmente, Site Recovery Manager, Lab Manager, Lifecycle Manager, Stage Manager, ma soprattutto View.
Ultimo aspetto: quello finanziario. Nel primo quarto del 2009, VMware ha aumentato il proprio fatturato, ma diminuendo significativamente le vendite di licenze e crescendo molto sui servizi. Questo fatto si aggiunge a tutte le altre valutazioni, con un risultato in borsa assai poco promettente.
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