La migrazione di macchine verso XenServer è ancora oggi un problema a meno di rivolgersi a prodotti commerciali di terze parti. Citrix ha rilasciato la Tecnical Preview della versione 2.0 di XenConvert, lo strumento della casa di Fort Lauderdale per la migrazione P2V e V2V.
La versione 1.0 ha avuto vita breve e la versione 1.1 è stata comunque ampiamente criticata. In realtà Citrix sembra non voler invadere il mondo del P2V per lasciar spazio a preziosi partner la cui alleanza potrebbe diventare sempre più strategica. Tuttavia necessita di fornire uno strumento di base per la migrazione delle macchine.
Ecco allora arrivare la nuova versione di XenConverter che supporta le seguenti funzioni:
- Conversione a VM su XenServer: produce un file intermedio in formato XVA e lo importa direttamente su XenServer
- Conversione a XVA: genera un file in formato XVA pronto per l’importazione su XenServer
- Conversione a VHD: produce un file in formato VHD pronto per l’utilizzo con Provisioning Server (necessita del Target Device software già installato)
- Conversione a OVF: produce un file in formato OVF per l’import su XenServer, il cui vDisk può essere in formato VHD o VMDK
Questa versione di XenConverter viene fornita con interfaccia grafica e wizard, ma anche in formato command line per l’integrazione in script.
Resta un grosso vuoto per la migrazione di server linux, in quanto per funzionare al meglio è necessario rimpiazzare il kernel con una versione paravirtualizzata, procedura che ad oggi va effettuata a mano nella maggior parte dei casi. Analogo problema per le installazioni Xen che utilizzano formati raw.
Aggiornamento: in un posto sul community blog di Citrix, Simon Crosby scrive che XenConverter 2.0 supporta l’importazione diretta dei dischi VMware in formato VMDK su XenServer.
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